Se è poi vero che la Corte di Cassazione ha ribaltato il giudizio condannando gli autori dello stupro, quel che resta nella memoria è il pericoloso ricordo di un giudizio emesso per ragioni che fanno riferimento all’estetica, esito finale di un ribaltamento di prospettiva secondo cui la vittima, "colpevole" del proprio aspetto, diventa a tutti gli effetti imputato: "la scrittura del testo - spiegano Latella e Bellini - si muove provando a ricostruire con l’immaginazione non solo il fatto in sé, quanto i continui ostacoli affrontati dalla ragazza per provare ad affermare la propria verità; un flusso di parole, spesso senza punteggiatura, che pare assecondare il ritmo, il battito cardiaco e il susseguirsi dei pensieri della giovane, sottoposta a interrogatori o richieste che sembrano non tener conto del trauma subito e del dolore provato". Immaginata alla stregua di moderna eroina, una Wonder Woman che come nel fumetto creato da William Marston incarna le Amazzoni costrette a combattere contro gli uomini oppressori guidati da Ercole, la narrazione delle quattro interpreti in scena ripercorre i contenuti essenziali della vicenda: il caso giudiziario che vedrà Vichingo, questo il soprannome dato dagli aguzzini, diviene così simbolo di una quotidiana lotta per ristabilire un verità continuamente negata.
"Il testo - concludono gli autori - diviene quasi un nastro di registrazione che di continuo si arresta e si riavvolge per tornare al punto di partenza, accettando e raccogliendo in sé anche le contraddizioni che caratterizzano quasi ogni deposizione, in un contesto anche sociale dove la ricerca della verità, più che promossa, pare piuttosto scoraggiata o strumentalizzata": ne consegue che sull’ideale banco degli imputati non troveranno spazio solo i responsabili dell’assurda violenza quanto l’intera comunità, media inclusi, incapace di sottrarsi al pericoloso meccanismo di attrazione repulsione tra due estremi, l’omertà e la spettacolarizzazione del dolore.
Produzione Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Stabilemobile, di Antonio Latella e Federico Bellini, Wonder Woman vedrà in scena Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti diretti da Antonio Latella: repliche al Teatro Astra giovedì 11 e giovedì 18 gennaio alle 20, venerdì 12, martedì 16 e venerdì 19 gennaio alle 21, sabato 13, mercoledì 17 e sabato 20 gennaio alle 19, domenica 14 e domenica 21 gennaio alle 17, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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