Proprio al romanzo di Tóibín si ispira Roberto Andò per il suo Clitennestra, in scena al Teatro Carignano per la stagione dello Stabile torinese, rilettura attualizzata delle figure epiche abitanti la casa di Atreo, per l’occasione depositarie di motivazioni, psicologie e toni fortemente contemporanei, assecondando così un processo di umanizzazione necessario come irreversibile conseguenza della scomparsa di un orizzonte divino. "Leggendo il romanzo di Colm Tóibín - scrive Andò - ho provato una grande emozione, e alla fine, quasi senza accorgermene, mi sono sorpreso a fantasticare sulla possibilità di mettere in scena il personaggio più grandioso che vi è narrato, Clitennestra. Una figura che nell’Odissea è presentata come l’anti-Penelope, il prototipo della donna infedele e assassina": ma anche la donna che, quando Ulisse scende nel mondo dei morti e si imbatte nel fantasma di Agamennone, è qualificata con l’appellativo di "perfido mostro". Viceversa, nell’Orestea di Eschilo, Clitennestra ha le fattezze di regina assetata di potere, autrice di una vendetta che si prolungherà oltre la morte, decisa ad uccidere il marito Agamennone responsabile di aver sacrificato in nome della guerra la loro figlia Ifigenia, salvo poi esser essa stessa uccisa dal figlio Oreste che perseguiterà da morta fino alla pazzia.
Figura controversa, nel tempo anche oggetto di parziali riabilitazioni da filosofi e scrittori, Clitennestra è rimasta a lungo il prototipo dell’infamia femminile, giungendo fino a noi con tutto il suo carico di fascino e mistero: ad Isabella Ragonese, attrice in grado di esaltare e modulare i toni complessi ed emotivamente risonanti del personaggio, il compito di dar vita alla Clitennestra di oggi all’interno di quello che lo stesso regista definisce "un teatro di ombre, di voci e di fantasmi, che si muove dentro e fuori: dentro, tra i labirinti della mente, fuori in un luogo senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie".
Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival, da La casa dei nomi di Colm Tóibín, adattamento e regia di Roberto Andò, Clitennestra vedrà in scena Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini con il coro formato da Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco: repliche al Teatro Carignano martedì 28, giovedì 30 novembre e sabato 2 dicembre alle 19.30, mercoledì 29 novembre e venerdì 1 dicembre alle 20.45, domenica 3 dicembre alle 16, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
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