Inserito nel cartellone dello Stabile torinese, il trittico è presentato in successione alle Fonderie Limone di Moncalieri con repliche programmate dal giovedì alla domenica per tre settimane consecutive: si parte, da giovedì 30 novembre a domenica 3 dicembre, con Prometeo, da sempre manifesto teatrale dell’idea di ribellione con il protagonista incapace di contenere i propri sentimenti e accettare canoni o convenzioni, nella definizione di un modello di eroe deciso a vivere la sfida all’autorità̀ costituita come missione di vita. Con il suo gesto di donare il fuoco agli uomini, Prometeo diventa l’archetipo della conoscenza tecnologica e scientifica, libera dalle catene della superstizione e dell’ignoranza.
A seguire, da giovedì 7 a domenica 10 dicembre, sarà la volta dei Sette a Tebe, da un lato ideale prequel della terza tappa rappresentata da Antigone e i suoi fratelli, dall’altro tragedia famigliare che si apre con Eteocle che incita il popolo alla battaglia che scioglierà Tebe dall'assedio: il fratello Polinice, infatti, da lui privato del regno e mandato in esilio ad Argo, ha radunato un esercito contro la sua patria e sul campo si trovano l’uno di fronte all’altro sette capi argivi, tra cui Polinice, contro sette eroi tebani, tra cui Eteocle. "Il cuore della tragedia - scrive Gabriele Vacis - è la strategia che Eteocle, consigliato da Creonte, dovrà mettere in campo per battere l’armata organizzata da suo fratello. È incredibile come i termini della strategia vengano proposti da Eschilo nello stesso modo in cui oggi ascoltiamo, quotidianamente in televisione, le contese tra l’esercito ucraino che difende e l’esercito russo che attacca. Il peso dell’opinione pubblica è fortissimo".
A chiudere la trilogia, da giovedì 14 a domenica 17 dicembre, spazio ad Antigone e i suoi fratelli con la saga della protagonista nel tempo simbolo della rivoluzione ma anche della conservazione più oscurantista: figura ribelle per definizione, donna decisa a venir meno ad ogni forma di ordine precostituito pur di veder affermate le ragioni del cuore in luogo di quelle del potere, intorno al suo personaggio si sono sprecate nel tempo infinite letture ed interpretazioni. "Antigone - commenta Vacis - potrebbe essere la sorella di un capomafia che pretende funerali con fuochi d’artificio per il fratello assassinato e Creonte il giudice che nega l’autorizzazione. All’epoca dei tragici, nel quinto secolo avanti Cristo, in Grecia, stavano inventando la democrazia. Ed Antigone potrebbe essere l’erede di un’aristocrazia che difende antichi privilegi di fronte al nuovo che avanza".
E se il classico, per definizione, è contenitore di paradossi, specchio che riflette in modalità lucida e trasparente gli sguardi di un’epoca, ecco che una rilettura attualizzata di tre pagine dalla millenaria storia e tradizione non può prescindere dalla reinterpretazione degli originari messaggi, impresa coraggiosa e stimolante affidata ad un gruppo di giovani interpreti animati dal sacro fuoco di un’arte cui è richiesto, oggi più che mai, di farsi strumento di lettura del passato con sensibilità e sguardi contemporanei.
Dai testi di Eschilo e Sofocle, progetto ideato e diretto da Gabriele Vacis, Trilogia della guerra vedrà in scena Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Daniel Santantonio, Lorenzo Tombesi e Gabriele Valchera: per tre settimane consecutive repliche alle Fonderie Limone di Moncalieri i giovedì e venerdì alle 20.45, sabato alle 19.00 e domenica alle 16.00, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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