La versione cinematografica del 1962 diretta da Arthur Penn, ed interpretata tra gli altri da Anna Bancroft e Patty Duke, concorse al successo dell’originario testo teatrale di William Gibson in cui era narrata l’avventura umana della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan: Anna dei miracoli, in scena al Teatro Gobetti per il cartellone dello Stabile cittadino nell’adattamento curato e diretto da Emanuela Giordano, ripropone il disarmante enigma di cosa possa succedere quando in una famiglia arriva il figlio "difettato", quello che pensavi nascesse solo in casa d’altri. Quali le possibili reazioni di un padre e di una madre chiamate a confrontarsi con un futuro da vivere in compagnia della tanto desiderata creatura messa al mondo cui però sarà preclusa ogni forma di comunicazione diretta.

Il destino per Helen, infatti, ha in serbo la vita di una persona che non vede, non sente e non parla, ed i suoi genitori si macerano ogni giorno in un misto di pietà e rabbia, tra sussulti di speranza ed assalti di un senso di sconfitta che rende possibile l’esternazione di ogni sentimento e di ogni reazione, anche le più imprevedibili: e se nella più cupa disperazione, il naturale esito sembra esser quello di confinare Helen in un istituto, spazio protetto dove potrà vivere nascosta e dimenticata, a sconvolgere i piani ecco l’irruzione di Anna, istitutrice dura ed inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, protagonista in prima persona di una vita trascorsa in mezzo alla disabilità.
"È una storia vera - è scritto nella presentazione - e racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna: un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla": per Helen sarà proprio la lingua dei segni, nell’occasione applicata sul palmo delle mani, a rappresentare quell’alfabeto tattile unico strumento possibile per raccontare la propria storia, per avviare un percorso di apprendimento e conoscenza del mondo e delle sue dinamiche, per aprirsi al gioco della relazioni umane, in poche parole per crescere e farsi rispettare.

A più di sessant’anni dal debutto sui palcoscenici di Broadway, correva l’anno 1959, Anna dei miracoli è ancora in grado di emozionare e suggestionare, merito di una testimonianza capace di restituire con forza il valore di chi non accetta di rassegnarsi, e di farlo raccontando di noi, dei nostri limiti e del coraggio che ci vuole a superarli.

Produzione La Pirandelliana in collaborazione con Lega del Filo d’Oro, adattamento e regia Emanuela Giordano, Anna dei miracoli di William Gibson vedrà in scena Mascia Musy con Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi. Repliche al Teatro Gobetti martedì 14, giovedì 16 e sabato 18 novembre alle 19.30, mercoledì 15 e venerdì 17 novembre alle 20.45, domenica 19 novembre alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.