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Sarà poi vero che SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL'ALBA?
a cura di Roberto Canavesi
Visto alle Fonderie Limone di Moncalieri martedì 16 gennaio 2024
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo

drammaturgia Gabriele Di Luca 

con (in o.a.) Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti, Ivan Zerbinati

regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi; assistente alla regia Matteo Berardinelli; consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON;  musiche originali Massimiliano Setti; scenografia e luci Lucio Diana;  costumi Stefania Cempini; creazioni video Igor Biddau con la partecipazione video di Elsa Bossi, Sofia Ferrari e Nicoletta Ramorino 

Una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale”
E’ proprio vero che in una gattopardesca visione della vita quando tutto sembra cambiare in realtà non cambia nulla: l’ennesima conferma la si ha con Salveremo il mondo prima dell’alba, ultima fatica del collettivo mantovano Carrozzeria Orfeo pronto a spostare il suo punto di osservazione dal mondo degli ultimi a quello dei primi. Ma anche a teatro invertendo i fattori il risultato non cambia, e così dopo tre ore scarse di spettacolo, quel che rimane è la disarmante istantanea di un universo segnato da crisi e menzogne di una società prigioniera di egoismi che cinque uomini ed una donna ritraggono in tutte le loro debolezze e contraddizioni.

Scritto da Gabriele Di Luca, sua anche la regia con Massimiliano Setti ed Alessandro Tedeschi, Salveremo il mondo prima dell’alba prende vita nella suggestiva scena di Lucio Diana, una stazione spaziale ai confini dell’universo, conchiglia lignea dotata di sauna ed area relax, scelta da un gruppo di miliardari per disintossicarsi da dipendenze e frustrazioni di varia natura che interessano la sfera privata ed affettiva quanto quella professionale: nell’elegante resort in mezzo alle stelle, con tanto di oblò vista spazio, controllati a vista da un coach motivatore si ritrovano una star della musica in crisi artistica ed esistenziale ed una coppia omosessuale formata da uno spietato imprenditore del bio e dal suo compagno badante, assai propenso alle crisi di panico. Ed ancora il losco faccendiere, con maggiordomo al seguito, solito trafficare con i potenti di mezzo pianeta per i suoi poco trasparenti disegni di ricchezza.

Questi gli attori di una recita assai lontana dalle atmosfere dei precedenti lavori, dalle creature boarder line di Cous cous klan, Animali da Bar e Miracoli metropolitani, racconti teatrali agiti da personaggi distanti anni luce, ma di cui in realtà questi protagonisti sono cugini di primo grado: quanto infatti è facile ritrovare le cifre stilistiche della Compagnia nelle debolezze e fragilità di privilegiati che dalla vita hanno avuto tutto, salvo poi venir travolti da una valanga di ataviche insicurezze. E’ un’impietosa sfida tra egoismi e prevaricazioni quella che la scrittura di Di Luca propone con il tradizionale ritmo incalzante e poco incline alla mediazione: minuto dopo minuto, attraverso dialoghi e scene corali che strappano risate dal retrogusto amaro, sembra materializzarsi un grottesco finale di partita dove, forse, se ne salverà solo uno.

Il successo testimoniato dai numerosi applausi tributati a Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti ed Ivan Zerbinati, è il naturale epilogo di una prova corale in cui l’io prevale sul noi, spietata rappresentazione di un gruppo di esistenze che solo alla fine sembrano riuscire a far pace con se stesse, costringendo lo spettatore a ricordare come al di là della punta del proprio naso ci sia il mondo da vivere e da difendere, pena il ritrovarci sconfitti e prigionieri di un’inguaribile solitudine.
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