“Pirandello - è scritto in sede di presentazione - si avvicina alla psicanalisi freudiana dopo la malattia della moglie Antonietta, lunga e penosa discesa nei gironi della follia che influenzerà la produzione del drammaturgo, amplificando i temi della perdita dell’Io e del contrasto tra vita e forma che connotano le sue principali opere”: da vent'anni prigioniero di quella maschera storica indossata al momento di una tragica caduta da cavallo, incidente alla base della sua pazzia, per il protagonista si aprono le porte di un baratro popolato tanto dalla follia quanto dall’impossibilità di adeguarsi al modus vivendi di chi lo circonda. E' infatti nella recita di una recita, quella di una cavalcata in costume dove i partecipanti scelgono di vestire i panni del personaggio storico di Enrico IV circondato dalla sua dama e dall'intera corte, che si realizza lo studio sul tema della pazzia e sull'ambiguo ed articolato rapporto tra personaggio e uomo, tra finzione e verità.
Per Franco Branciaroli, reduce dai successi del Servo di scena di Harwood, de Il Teatrante di Bernhard e del Don Chisciotte di Cervantes, primo incontro in assoluto con il drammaturgo agrigentino, in una coproduzione CTB Centro Teatrale Bresciano/Teatro de Gli Incamminati, insieme a Viola Pornaro, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Sebastiano Bottari, Mattia Sartoni, Andrea Carabelli e Giovanni Battista Storti.
Repliche martedì e sabato alle 19.30, mercoledì, giovedì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 36 ed Euro 30 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
Franco Branciaroli