Saranno proprio le sue storie a rappresentare il tessuto narrativo di uno spettacolo che, dopo aver visto gli albori sotto forma di studio in inedite location come boschi, rifugi alpini o ghiacciai, si è poi arricchito per la versione teatrale delle ballate musicali di Lorenzo Monguzzi: abituale frequentatore del teatro civile, in passato applaudito protagonista di memorabili pagine di cronaca al cui ascolto le coscienze gli spettatori erano letteralmente travolte, Marco Paolini scegli ora una full immersion nella letteratura country di un autore che, pur scomparso a quarant’anni, ha lasciato in eredità una vastissima produzione di racconti e romanzi. Del suo ricco corpus saranno proposti tre racconti, Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco, presentati sotto il filo conduttore del rapporto tra un cane e il “suo” umano. “Opportunismo, furbizia, odio - conclude Paolini - dipendenza, paura, compassione sono i sentimenti che sfilano nell’epica cruda del grande Nord, raccontata sempre dal basso, con gli occhi di chi la percorre a quattro zampe”.
Spostandoci al teatro Gobetti, nei medesimi giorni, sarà la volta di Italia anni dieci, commedia a più voci di Edoardo Erba diretta da Serena Sinigaglia per il milanese ATIR Teatro di Ringhiera dove si mettono a fuoco, con sguardo acuto e giusto cinismo, frustrazioni, precarietà ed immobilismo dell’Italia di oggi: “volevo un testo corale - spiega la regista - che parlasse della crisi, anzi del baratro sociale e culturale nel quale siamo caduti e dal quale sembra non riusciamo a rialzarci”. Dichiaratamente ispirato ad America oggi di Robert Altman, ed interpretata da Mattia Fabbris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Perez Aspa, Beatrice Schiros, Chiara Stoppa e Sandra Zoccolan, la pièce è un mosaico di istantanee le cui tessere sono ritratti un po’ crudeli che ritraggono una quotidianità dalle tinte volutamente saturate ma reali: protagonisti sette emblematici personaggi, dall’industriale sull’orlo del suicidio con relativa consorte ad una madre protettiva, da una figlia eterna disoccupata ad un insegnante di salsa, passando per un intellettuale allo sbando e una badante albanese. Un’umanità variegata i cui destini si incroceranno in un suggestivo gioco di specchi con il ricco industriale, incapace di confessare il fallimento, capace di farsi convincere ad assumere la giovane disoccupata, a sua volta totalmente ignara della situazione ma non per questo meno incline a ritrovare un contagioso entusiasmo: ed ancora la di lei madre, per conservare il posto fisso alla figlia, non esiterà a prestare tutta la sua eredita all’imprenditore. “Come in un film che gira al contrario - conclude la Sinigaglia - i segni s’invertono: non si lavora più per essere pagati, ma si paga per lavorare. E si balla sulla macerie invece di raccoglierle e provare a ricostruire”.
Per entrambi i titoli repliche martedì e giovedì alle 19.30, mercoledì, venerdì e sabato alle 20.45, domenica alle 15.30: biglietti ad Euro 36 ed Euro 30 per il Carignano, ad Euro 27 ed Euro 24 per il Gobetti, con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
Marco Paolini