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La diabolica giostra de L'OSPITE INATTESO
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Teatro Astra di Torino il 18 gennaio 2018
DI AGATHA CHRISTIE / TRADUZIONE EDOARDO ERBA 

REGIA ANDREA BORINI

CON DARIA PASCAL ATTOLINI, GIUSEPPE NITTI, GISELLA BEIN, STEFANO MORETTI, ANDREA ROMERO, SILVIA IANNAZZO, RICCARDO DE LEO, MATTEO ROMOLI, ALESSANDRO MERINGOLO 

ASSISTENTE ALLA REGIA MARIA JOSE’ REVERT
SCENE FRANCESCO FASSONE
COSTUMI BARBARA TOMADA
MUSICHE MATTEO CURALLO
LUCI MAURO PANIZZA
ASSISTENTE AI COSTUMI AUGUSTA TIBALDESCHI 

PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA
C'è il morto e ci sono anche la moglie rea confessa, il rampante politico suo amante e un gruppo di personaggi, alcuni assai ambigui, non proprio al di sopra di ogni sospetto: gli ingredienti per un bel thriller sono tutti presenti e L'ospite inatteso di Agatha Christie, in scena al Teatro Astra nella produzione diretta da Andrea Borini per la Fondazione TPE, ricalca alla perfezione per struttura ed intreccio la miglior tradizione gialla. 

L'ospite del titolo è Mark Starkwedder che una sera, finito con la macchina in un fosso, cerca riparo nella prima casa che incrocia: fin qui nulla di strano, se non che ad accoglierlo trova il cadavere ancora caldo di un uomo sulla carrozzina, la di lui moglie Laura con tanto di pistola in mano, ed una serie di misteri pronti a prender forma: si scopre così come la vittima sia stata tutto fuorché un santo, sulla sedia a rotelle per un incidente di caccia ha sulla coscienza un bambino investito anni prima e trascorre le giornate, tra un brandy e l'altro, dilettandosi a sparare ai gatti.

Da assoluta maestra del genere, la Christie confeziona un impianto a scatole cinesi con tanti possibili colpevoli, pronti a sovrapporsi l'un con l'altro in un gioco di continui svelamenti, che Andrea Borini fa sfilare prediligendo una lettura tanto coraggiosa, quanto a tratti lontana dai tradizionali canoni `gialli”: non c’è nulla di più precario del definitivo, sembra suggerirci tra le righe l’autrice, e così da una possibile moglie-assassina si parte alla ricerca del colpevole, tutti impegnati, attori e pubblico, nello scioglimento della matassa i cui fili sono analizzati da un ispettore con tanto di imbranato assistente: il pubblico ride e si diverte, mostrandosi a suo completo agio in una generale ambiguità che le manìe e e le pulsioni dei diversi personaggi alimentano senza sosta.

E se sull'esito finale nulla aggiungiamo, resta il ricordo di una bella prova collettiva che lo Starkwedder di Stefano Moretti e la Laura di Daria Pascal Attolini guidano ben assecondati da validi compagni id scena: lo scaltro domestico di Andrea Romero o lo schizofrenico fratello della vittima di Giuseppe Nitti, per arrivare a Matteo Romoli e Riccardo De Leo, poliziotti da modi e comportamenti a dir poco goffi: completano il cast Silvia Iannazzo, Alessandro Meringolo e soprattutto Gisella Bein, al solito carismatica e magnetica interprete di assoluta presenza scenica.
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