Aveva solo ventiquattro anni Friedrich Schiller quando nel 1783 scrisse di getto Intrigo e amore, dramma subito accolto con grande successo cui Giuseppe Verdi si ispirerà nel 1848 per la sua Luisa Miller: in un contesto tipicamente preromantico si narra dell'amore tra due giovani, il nobile Ferdinand, figlio di un potente ministro, e la borghese Luise Millerin, figlia di un umile violoncellista, protagonisti di una passione che tanto ricorda lo shakespeariano Romeo e Giulietta. Amore impossibile che dovrà fare i conti con le trame ordite dal padre del giovane, scaltro genitore deciso, anche per un tornaconto personale, a convincere Ferdinand a sposare la favorita del principe: di fronte all'opposta volontà del figlio, il ministro arriverà a tessere un intrigo, realizzato con la complicità del fido segretario Wurm, che condurrà la vicenda verso il drammatico epilogo. 

`Qualche anno fa - scrive il regista Marco Sciaccaluga - visitai la casa di Schiller a Weimar. Nella camera da letto dei suoi figli, vidi incorniciati dei disegni infantili. Un disegno in particolare mi commosse: una bimbetta fa una linguaccia (...) Guardando quel disegno ho sentito forte la consapevolezza che Arte e Realtà si saldano e si giustificano a vicenda: Intrigo e amore continua a parlarci dalla pace di quella casa borghese di Weimar”: e se l'intero dramma ruota intorno all'idea di un amore piegato dalla prevaricazione del potere, ad impressionare ancor oggi è la forza con cui Schiller riesce a coinvolgere ed affascinare con la sua idea antropocentrica di teatro, poetica dove la figura dell'uomo si trova all'interno di un meccanismo contaminato da alto e basso, da tragico e comico, proprio come nella saga degli infelici amanti di Verona. Da un lato l'amore, dall'altro l'intrigo di un'umanità gretta e meschina la cui unica missione sembra essere l'attuazione di losche macchinazioni per il raggiungimento, a qualsiasi costo, di traguardi dalla dubbia moralità. 

Produzione Teatro Stabile di Genova diretta da Marco Sciaccaluga, Intrigo e amore di Friedrich Schiller sarà portato in scena da Roberto Alinghieri, Alice Arcuri, Enrico Campanati, Andrea Nicolini, Orietta Notari, Stefano Santospago, Simone Toni, Mariangeles Torres, Marco Avogadro, Daniela Duchi e Nicolò Giacalone: repliche al Teatro Carignano, per il cartellone dello Stabile cittadino, martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45. Biglietti ad Euro 37 ed Euro 31 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.