Negli spazi dell’ex cimitero torinese di San Pietro in Vincoli andrà in scena il nuovo titolo del cartellone 2015/16 di Santa Cultura in Vincoli: una serata di teatro civiledal titolo Canto del popolo che manca, performance ispirata all’opera di Nuto Revelli sotto forma di suggestivo viaggio dentro un mondo di cui si è persa traccia. Un canto corale che Marco Revelli, figlio dello storico torinese, farà rivivere riproponendo storie legate alle millenarie radici di una civiltà spazzata via in poche decine di anni dal mito industriale. “Commenti, letture interpretate e spezzoni di film - è scritto in sede di presentazione - audio originali con la voce di Nuto: una veglia come quelle riportate dalle testimonianze, per raccontare un mondo duro fatto di terra e pietra che conosceva però il fantastico”: messo da parte ogni intento nostalgico, si insisterà sulla volontà di far risuonare voci fortemente legate ad un territorio, il sud Piemonte, oggi identificabile forzatura in qualsiasi altra regione d’Italia.
 
Una vera e propria Spoon River contadina destinata ad affascinare ed inquietare per l’evidente attualità che ne caratterizza il messaggio: “dopo un secolo - conclude Marco Revelli - esaurita l’iperbole del progresso industriale, ci ritroviamo in una società nuovamente diretta verso una condizione simile ad allora: pochissimi ricchi e una moltitudine di poveri. Una povertà senza più una possibile epica narrabile se non con senso di sconfitta”: ed allora, in un ideale salto indietro nel passato, sarà proprio la perduta civiltà contadina ad insegnare qualcosa, andando alla scoperta di quel “canto” collettivo costituito dalle centinaia di interviste rivolte ai contadini dall’ispirata e sensibile mente uno degli intellettuali più vivi del Novecento italiano.
 
Prodotto da ACTI Teatri Indipendenti, tratto dal libro di Nuto Revelli Il popolo che manca, la serata di mercoledì 9 marzo vedrà in scena Marco Revelli e Beppe Rosso: si inizia alle 20.45 con biglietti ad Euro 14 ed Euro 12, info e prenotazione allo 011.5217099 o all’email  info@teatriindipendenti.org.